Seleziona una pagina

La fattura elettronica è un documento fiscale, redatto in formato XML e sottoscritto con firma elettronica, qualificata o digitale, con cui si attesta la cessione di beni o la prestazione di servizi e il relativo prezzo. La fattura elettronica è stata introdotta con la Legge Finanziaria del 2008, al fine di rispondere alle direttive dell’Unione Europea, che ha richiesto a tutti gli Stati membri un adeguamento organizzativo e tecnologico relativamente alla gestione automatizzata dei cicli di vendita e acquisto di beni e servizi.

Lo scopo dell’introduzione della fattura elettronica è quello di creare un sistema digitale che provveda all’emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che agevoli il controllo di tutte le transazioni che avvengono tra privati o tra questi e la Pubblica Amministrazione.

 

Caratteristiche principali della fattura elettronica

Oltre ad essere redatta nel formato XML, la fattura elettronica per essere valida deve attestare la data di emissione, l’integrità del contenuto e la provenienza. Inoltre è obbligatorio che contenga la firma digitale e sia utilizzato per l’emissione, trasmissione e conservazione il Sistema di Interscambio, che deve rispettare le condizioni imposte dalle direttive comunitarie.

 

Cos’è il formato XML?

Il formato XML, acronimo di eXtensible Markup Language, è un linguaggio informatico chiamato marcatore, perché attraverso un meccanismo sintattico, permette di definire e controllare il contenuto di un testo. Tale linguaggio è perfetto per creare documenti con strutture predefinite, i cui elementi base non possono essere cambiati.

 

Fatturazione elettronica obbligatoria verso la Pubblica Amministrazione

L’obbligo della fattura elettronica dei privati verso la PA è scattato dal 6 giugno 2014, se diretta a Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti di previdenza, dal 31 marzo 2015 per tutte le amministrazioni pubbliche e locali. Infatti, in base a questi termine, i documenti emessi in forma cartacea dopo 90 giorni rispetto a tali date non possono più essere saldati.

 

Fatturazione elettronica tra privati: decreto legislativo n. 127/2015

La fatturazione elettronica, obbligatoria tra privati e Pubblica Amministrazione, con il decreto legislativo n. 127/2015 è stata estesa anche ai privati, i quali potranno emettere la fattura elettronica in base alle indicazioni contenute in tale legge, che disciplina le regole per la trasmissione telematica delle operazioni soggette all’imposta sul valore aggiunto e al controllo delle operazioni di compravendita effettuate con i dispositivi automatici. In particolare, in conformità al decreto legislativo:

  • dal 1 luglio 2016, l’Agenzia delle Entrate dovrà mettere a disposizione dei contribuenti, gratuitamente, un servizio per l’emissione, trasmissione e conservazione delle fatture elettroniche. In pratica sarà compito dell’Agenzia creare un sistema di regole e servizi con cui imprese e imprenditorie possano accedere al sistema di fatturazione elettronica;
  • dal 1 gennaio 2017, il Ministero dell’Economia e delle finanze dovrà permettere ai soggetti passivi di Iva l’accesso al Sistema di Interscambio (Sdi), gestito dalla Agenzia delle Entrate, al fine di consentire la trasmissione e la ricezione delle fatture elettroniche.

Lo scopo di questo decreto e dell’estensione della fattura elettronica tra privati è di avere un maggior controllo sulle operazioni di compravendita, al fine di ridurre l’evasione fiscale e agevolare gli adempimenti fiscali dei contribuenti.

 

Gli incentivi per la fatturazione elettronica tra privati

La fatturazione elettronica tra privati non è obbligatoria, comunque le imprese e gli imprenditori che decideranno per tale opzione dovranno utilizzarla per cinque anni. Il rinnovo inoltre avviene automaticamente per altri cinque, se non si effettua la revoca. Per incoraggiare l’implementazione del sistema, il decreto legislativo ha previsto una serie di incentivi e vantaggi.
Infatti, dal 1 gennaio 2017, per chi sceglierà la fatturazione elettronica, è previsto:

  • l’esonero dallo spesometro, i soggetti passivi d’imposta non saranno obbligati a trasmettere i dati concernenti le fatture emesse e ricevute;
  • l’abolizione dell’obbligo di comunicare le transazioni commerciali avvenute con operatori esteri o compresi nella black list;
  • priorità nei rimborsi IVA che saranno eseguiti entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale;
  • modalità semplificate per i controlli fiscali, con minori adempimenti per i contribuenti che adotteranno il sistema di tracciabilità dei pagamenti;
  • riduzione da quatto a tre anni del termine di accertamento delle imposte sui redditi e ai fini dell’Iva;
  • riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili per alcune categorie di soggetti passivi che saranno determinati con un nuovo decreto a cui saranno offerti dei servizi di assistenza telematica per le liquidazioni periodiche e la dichiarazione annuale dell’Iva.

In caso di mancato rispetto delle disposizioni contenute nel decreto i soggetti privati che non provvederanno all’invio telematico delle fatture o che trasmetteranno dati incompleti e inesatti, oltre a perdere gli incentivi, saranno anche sanzionati con pene pecuniarie.

Contattaci WhatsApp